
Ebbene sì, il social software è disegnato con delle regole di utilizzo, che condizionano l'organizzazione che l'utilizza. Ma è vero anche il contrario, e cioè l'organizzazione sceglie o si crea, non sempre esplicitamente, il software in grado di raggiungere i propri obiettivi. Si intuisce quanto importante sia per la società complessa discutere delle tecnologie, e soprattutto della loro valenza "mutagena".
La relazione forte tra tecnologia e organizzazione è un classico degli studi antropologici comparati delle società, tali studi hanno evidenziato gli effetti delle tecnologie nella storia.
Tuttavia l'aspetto che mi colpisce e mi sento di evidenziare dopo la lettura dell'articolo di Giuseppe Granieri dal titolo «Apologia del network relativamente stupido», apparso sul suo blog www.bookcafe.net/blog/ è la fierezza implicita di moltitudini di singoli comportamenti a volte banali, di basso profilo, rispetto ad un antirelativismo che rivendica un "centro validatore". Un orgoglio che emerge dalla "logica" delle relazioni, che porta a rivalutare sia l'elaborazione culturale animale (le formiche ad esempio), sia le organizzazioni umane complesse (internet ad esempio). È in questo contesto relazionale che Granieri cita una locuzione ad effetto di Clay Shirky che definisce il social software come «scienza politica fatta applicazione», e mi piace citare un'altro passo dello stesso articolo «la società digitale non è comprensibile solo attraverso il contenuto, ma soprattutto attraverso le relazioni».
Note:
Marshall McLuhan, Karl Polanyi, Jack Goody, Giuseppe Ranieri, Clay Shirky.
La relazione forte tra tecnologia e organizzazione è un classico degli studi antropologici comparati delle società, tali studi hanno evidenziato gli effetti delle tecnologie nella storia.
Tuttavia l'aspetto che mi colpisce e mi sento di evidenziare dopo la lettura dell'articolo di Giuseppe Granieri dal titolo «Apologia del network relativamente stupido», apparso sul suo blog www.bookcafe.net/blog/ è la fierezza implicita di moltitudini di singoli comportamenti a volte banali, di basso profilo, rispetto ad un antirelativismo che rivendica un "centro validatore". Un orgoglio che emerge dalla "logica" delle relazioni, che porta a rivalutare sia l'elaborazione culturale animale (le formiche ad esempio), sia le organizzazioni umane complesse (internet ad esempio). È in questo contesto relazionale che Granieri cita una locuzione ad effetto di Clay Shirky che definisce il social software come «scienza politica fatta applicazione», e mi piace citare un'altro passo dello stesso articolo «la società digitale non è comprensibile solo attraverso il contenuto, ma soprattutto attraverso le relazioni».
Note:
Marshall McLuhan, Karl Polanyi, Jack Goody, Giuseppe Ranieri, Clay Shirky.
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