un commento a«La identidad, mecanismo clave en la producción de información de una comunidad abierta colaborativa»
di Adolfo Estalella
Madrid - España
(lo studio è scritto in castigliano, catalano e inglese).
Un approccio etnografico, con partecipazione diretta del ricercatore all'ambiente oggetto dello studio detto altrimenti «osservazione partecipante», è quello utilizzato dallo studioso madrileno Adolfo Estalella, per studiare il cyberspazio, nella fattispecie un weblog collaborativo chiamato Barrapunto.
Uno studio interessante innanzitutto per il corredo metodologico, oltre che per i risultati della ricerca.
L'esistenza delle identità permanenti è, citando Peter Kollock, un elemento fondamentale per la cooperazione nelle comunità del cyberspazio (Kollock, 1996; Kollock, 2002).
La metodologia utilizzata si basa su tre fondamenti teorici.
(1) La comunità è stata considerata una comunità di pratica
(2) L'identità nel cyberspazio è flessibile, multipla e decentralizzata, un processo di costruzione permanente
(3) Una etnografia simmetrica che prende in considerazione l'effetto della tecnologia sulla comunità e l'influenza della comunità sulla struttura tecnologica.
Fin dalla nascita di Internet sono esistite comunitù virtuali di cui la cooperazione constituisce un elemento essenziale del suo funzionamento. Già altre aree della conoscenza si sono avvicinate a queste comunità descrivendole come comunità di pratica.
Le comunità di pratica costituiscono collettivi informali di individui caratterizzati da
(i) ripartizione di un impegno reciproco,
(ii) mantimento di un repertorio di conoscenza comune
(iii) intrapresa di una azione compartecipata
(Wenger, 1998).
Il concetto di comunità di pratica creato per descrivere gruppi off-line è stato applicato alle comunità del cyberspazio.
Dal punto di vista strutturale, l'autore, ha immaginato la comunità di Barrapunto, oggetto dello studio, alla maniera di una rete sociale che secondo Barry Wellman si caratterizza per tenere legami deboli, membri che cambiano frequentemente e essere di grandi dimensioni (Wellman, B., 1999; Wellman, B., Julia, M., 1999). Una rete sociale attorno ad un nucleo con legami più forti che sostiene il progetto web Barrapunto.
Il mantenimento di una comunità aperta su Internet costituisce una sfida e il progetto Barrapunto ha saputo affrontarla gestendo al meglio il problema della identità all'interno della comunità.
L'anonimato, infatti, porta talvolta con sé la possibilità di eccessi e comportamenti poco costruttivi. L'identità è il meccanismo che converte l'utente nel cittadino del cyberspazio.
Se da un lato la partecipazione in forma anonima attraverso un nickname ha il vantaggio della libertà e volatilità della propria comunicazione, dall'altro lato presenta lo svantaggio di una minor credibilità degli interlocutori, e quindi di una minor forza del percorso evolutivo, cose particolarmente importanti nel caso di una collaborazione per creare dei contenuti informativi significativi.
Di seguito una selezione della ricca e stimolante bibliografia in calce allo studio.
AIBAR, E.; MIRALLES, L.; VAYREDA, A. “Sociedad mediada por ordenador: hacia un análisis constructivista de las comunidades virtuales”.
ARDÈVOL, E.; CALLÉN, M.; PÉREZ, C. “Etnografía virtualizada: la observación participante y la entrevista semiestructurada en línea”.
AXELROD, R. The Evolution of Cooperation. New York: Basic Books, 1984.
BAYM, N. K. “The Emergence of On-line Community”.
BENTLEY, R.; DOURISH, P. “Medium versus mechanism: Supporting collaboration through customisation”.
BIJKER, W. E.; HUGHES, T. P.; PINCH, T (eds.). The Social Construction of Technological Systems. 1ª ed. Camrbidge: MIT Press, 1989.
BIJKER, W. E. Of Bicycles, Bakelites and Bulbs. Towards a Theory of Sociotechnical Change. 1ª ed. Cambridge (Mat.): MIT press, 1995.
BURNETT, G. “Information exchange in virtual communities: A typology”.
CASACUBERTA, D. Creación Colectiva. En Internet el público es el creador.
CHAN, A. J. “Collaborative News Networks: Distributed Editing, Collective Action, and the Construction of Online News on Slashdot.org”.
CONTRERAS, P. Me llamo Kohfam. Identidad hacker; una aproximación antropológica. 1ª ed. Barcelona: Gedisa, 2004.
DOMÉNECH, M.; TIRADO, F. J. (eds.). Sociología simétrica. Ensayos sobre ciencia, tecnología y sociedad. 1ª ed. Barcelona: Gedisa, 1998.
DONATH, J. S. “Identidad y engaño en la comunidad virtual”. En SMITH, M.; KOLLOCK, P. (eds.) Comunidades en el Ciberespacio. 1ª ed. Barcelona: Editorial UOC, 2003. p. 51-88.
HINE, C. Virtual Ethnography. 1ª ed. Londres: SAGE, 2000.
HOWARD, P. “Network ethnography and the hypermedia organization: new organizations, new media, new methods”. New media & society. Vol. 4 (2002) núm. 4. p. 551-575.
IRANZO, J. M.; BLANCO, J. R. Sociología del conocimiento científico. 1ª ed. Madrid: CIS, 1999.
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KOLLOCK, P. “Design Principles for Online Communities”.
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KOLLOCK, P.; SMITH, M. “Managing the Virtual Commons: Cooperation and Conflict in Computer Communities” p. 109-128. En HERRING, S. (ed.). Computer-Mediated Communication: Linguistic, Social, and Cross-Cultural Perspectives Amsterdam: John Benjamins, 1996. [Consulta: 5 septiembre 2004]
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MAYANS I PLANELLS, J. Género chat. O cómo la etnografía puso pie en el ciberespacio. 1ª ed. Barcelona: Gedisa, 2002.
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PACCAGNELLA, L. “Getting the Seats of Your Pants Dirty: Strategies for Ethnographic Research on Virtual Communities”.
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