Il processo di costruzione del senso può essere illustrato da un'esperienza che Harold Garfinkel ha realizzato sui suoi studenti. Questi dovevano incontrare un eminente psicologo, considerato atto a consigliarli efficacemente nella loro scelta di vita. Il principio era di passare individualmente dinanzi a lui, chiedendogli dieci precisazioni la cui risposta poteva essere formulata da sì o no. Ciò che gli studenti ignoravano tuttavia, è che lo psicologo rispondeva
in modo identico sì o no alle domande in funzione di un elenco prestabilito casualmente.
Nella sua ricerca di verità, la cavia studente modificava le sue questioni in funzione delle risposte ottenute precedentemente. Non faceva grande caso delle eventuali contraddizioni nelle risposte che l'occasione aveva potuto dettare. Trovava sempre una spiegazione, una utilità che gli permetteva di ristabilire l'equilibrio del senso che si costruiva. Uno tra questi chiese ad esempio se, come cattolico, sarebbe stato positivo per lui sposare la ragazza ebrea con la quale usciva.
La risposta fu no. Interpretò questa risposta un po' brutale rimettendo in discussione la problematica sollevata dalla sua domanda, considerando che il problema non era più quello del matrimonio propriamente detto, ma dipendeva da un altro fattore nascosto dietro la questione del matrimonio. Ne sceglierà soltanto uno, corrispondente alla sua percezione della sua situazione. Ma una folla di altri avrebbe potuto essere scelta in funzione di sua propria riflessività: la sua accettazione della religione ebrea, il problema della religione dei loro futuri bambini, il suo reale desiderio di impegnarsi nel matrimonio, ecc..
La grande maggioranza degli allievi che hanno vissuto questo esperimento ha valutato positivamente la prestazione dello psicologo, mentre le risposte date avrebbero potute essere determinate da una moneta e da dieci tiri a testa e croce. È un lavoro puramente riflessivo che ha permesso loro di stabilire un senso, mentre l'indicalità, il supporto della loro riflessione, non ne ha trasportato alcuno.
in modo identico sì o no alle domande in funzione di un elenco prestabilito casualmente.
Nella sua ricerca di verità, la cavia studente modificava le sue questioni in funzione delle risposte ottenute precedentemente. Non faceva grande caso delle eventuali contraddizioni nelle risposte che l'occasione aveva potuto dettare. Trovava sempre una spiegazione, una utilità che gli permetteva di ristabilire l'equilibrio del senso che si costruiva. Uno tra questi chiese ad esempio se, come cattolico, sarebbe stato positivo per lui sposare la ragazza ebrea con la quale usciva.
La risposta fu no. Interpretò questa risposta un po' brutale rimettendo in discussione la problematica sollevata dalla sua domanda, considerando che il problema non era più quello del matrimonio propriamente detto, ma dipendeva da un altro fattore nascosto dietro la questione del matrimonio. Ne sceglierà soltanto uno, corrispondente alla sua percezione della sua situazione. Ma una folla di altri avrebbe potuto essere scelta in funzione di sua propria riflessività: la sua accettazione della religione ebrea, il problema della religione dei loro futuri bambini, il suo reale desiderio di impegnarsi nel matrimonio, ecc..
La grande maggioranza degli allievi che hanno vissuto questo esperimento ha valutato positivamente la prestazione dello psicologo, mentre le risposte date avrebbero potute essere determinate da una moneta e da dieci tiri a testa e croce. È un lavoro puramente riflessivo che ha permesso loro di stabilire un senso, mentre l'indicalità, il supporto della loro riflessione, non ne ha trasportato alcuno.
Nessun commento:
Posta un commento