31 agosto, 2007

Risposta dell'Assessore all'interrogazione sull'open source

Si riporta la risposta della Giunta Regionale, attraverso l'Assessore all'Informatica, il verde Gianluca CARRABS.

Atti consiliari Consiglio Regionale Marche
VIII LEGISLATURA - SEDUTA N. 69 DEL 19 GIUGNO 2007
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Per quanto riguarda
l’entità della spesa sostenuta dalla Regione
Marche nonché dagli enti collegati per
le licenze necessarie per usufruire di
software informatici, sottoponiamo quanto
segue.
La Regione Marche dispone di diverse
tipologie di software che rispondono ad
obiettivi diversificati ed offrono funzionalità
differenti.
Più precisamente si hanno:
1. Software di sistemi server e loro componenti:
si tratta di software per infrastrutture
informatiche di base, come sistemi operativi
server, server Web, server applicativi
e servizi di interoperabilità.
I sistemi installati sono principalmente
Microsoft Windows 2003 server, Microsoft
Internet Information Server, Framework.
NET, Microsoft Sharepoint Porta/
Server, Microsoft BizTalk ed in minor parte
Linux RedHat, Linux Debian, Apache, PHP
engine, TomCat, MySQL, Python-Zope. In
questa categoria si includono anche i
software per specifiche funzioni di interoperabilità
di rete quali ad esempio server
OpenLdap, DNS, firewall, relay di posta,
che invece in Regione Marche sono principalmente
costituiti da prodotti OpenSource
con licenze GPL.
I sistemi per la gestione della base di dati
del sistema, DataBase Server, sono
Microsoft SQL Server 2005 ed Oracle DB
Enterprise Edition sia su piattaforma
Microsoft Windows 2003 server che su
Linux Redhat Enterprise; per applicazioni in
fase di prototipazione in ambiente Open
Source MySQL, per la gestione di servizi
Internet, per la cooperazione applicativa e
l’autenticazione sicura Cohesion (sviluppato
in ambiente Microsoft.net ed ora con un
laboratorio sperimentale in fase di conversione
per ambienti Open Source), per la
gestione del CMS, per lo sviluppo del sistema
internet/intranet, ecc. In tali settori, sono
principalmente utilizzati sistemi in ambienti
proprietario (Microsoft) ma da qualche tempo
sono in corso sviluppi anche in ambiente
open.
Poiché si tratta di software complementari
e al servizio di sistemi informatici applicativi,
la scelta preponderante dei sistemi
Microsoft è dipesa sia dalla prevalenza di
competenza da parte del personale interno
alle pubbliche amministrazioni regionali preposto
alla gestione in sicurezza di tali sistemi,
sia dai prerequisiti imposti dal produttore
del software applicativo acquisito che può
contenere componenti già sviluppati con architetture
proprietarie.
2. Software di automazione di ufficio e
sistemi operativi clienti. E’ il tipico software
che gira sulle macchine degli impiegati e
degli operatori la cui cultura informatica è
generalmente limitata alla conoscenza piuttosto
ristretta di pochi pacchetti software.
Tipici componenti sono: i sistemi operativi
(principalmente Windows XP), il “browser”
Web (Internet Explorer), la gestione della
posta elettronica (Outlook), il ritocco di immagini,
i programmi per scrivere documenti
(Word), per scrivere presentazioni
(PowerPoint) e fogli elettronici (Excel). Si
tratta di applicazioni, specie le ultime tre,
molto diffuse ed integrate in maniera massiccia
con le cosiddette applicazioni verticali
per la gestione operativa dei processi lavorativi
di Regione Marche quali, ad esempio,
il sistema per gestione del protocollo informatico
e dei flussi documentali (Paleo ed
FDRM), il sistema per la gestione di decreti
e delibere on line (Attiweb), la gestione dei
servizi intranet (stipendi, rilevazione presenze,
condivisione files), sistema per la comunicazione
integrata (messaggistica,
multivideo conferenza da postazione di lavoro,
VoIP) .
Pur avendo i prodotti Open Source (OS)
di automazione d’ufficio ad oggi raggiunto
una maturità sufficiente a soppiantare con
successo i prodotti proprietari, si comprende
che nella realtà di Regione Marche vi
siano notevoli problemi di natura sia tecnica
che organizzativa che ne ostacolano una
loro rapida adozione.
3. Applicazioni verticali: sono applicazioni
sviluppate ad hoc, basate sui componenti
di cui al punto 1 e rivolte a problematiche
specifiche, come, ad esempio, il sistema
per la gestione del protocollo informatico e
dei flussi documentali (Paleo), il sistema per
la gestione di decreti e delibere on line
(Attiweb), il sistema per la redazione della
modulistica on-line (DoDiBox), il sistema informativo
contabilità e bilancio, il sistema
informativo presenze, il sistema informativo
tasse auto, il sistema per la gestione dei
servizi intranet, il sistema per la gestione
degli stipendi, che sono sviluppati principalmente
in ambiente proprietario. In Regione
Marche, tuttavia, esistono ad oggi applicazioni
molto complesse sviluppate completamente
su piattaforme Open Source come il
Sistema di Posta Elettronica Certificata
PostaRaffaello, il Sistema Informativo Amministrativo
Sanitario, i portali comprensoriali
che erogano i servizi di Sportello Unico
delle Attività Produttive derivanti dal progetto
SUT.
4. Siti Web: nascono per presentare informazioni
al pubblico, pertanto vengono
sviluppati in maniera tale da non vincolare
l’utente Internet all’utilizzo di software proprietario
(tipicamente il browser). Tuttavia,
essi stessi necessitano di sistemi e componenti
alla base del loro funzionamento (punti
1 e 2).
Nell’ambito della presente relazione, facciamo
riferimento ai costi di licenze del
software di tipo 1 e tipo 2.
Per gestire complessivamente le licenze
del software di sistema e di automazione di
ufficio proprietario Microsoft ed i suoi aggiornamenti,
la PF Informatica della Giunta
Regione Marche, tramite bando di gara
pubblico con base d’asta per tre anni di
606.000,00 iva esclusa, potrebbe sottoscrivere
nuovamente il contratto di tipologia
Microsoft Enterprise Agreement (già sottoscritto
nel 2002 per il periodo appena passato),
che permette di gestire in maniera
trasparente ed univoca le licenze software
per tutti i personal computer presenti in Regione
e negli enti collegati, con benefici
quantificabili in termini di costo e di TCO
(total cost of ownership) tramite l’acquisto
delle licenze, l’aggiornamento per tre anni e
la formazione sui prodotti.
Tale contratto permette di avere un supporto
per la piattaforma Windows in modo
che ogni utente disponga della versione
software di cui ha bisogno, avendo anche la
possibilità di adeguare, nel momento che
ritiene più opportuno, la versione del proprio
software senza aver bisogno di altre licenze,
con il beneficio per il personale informatico
della PAL regionale che deve giornalmente
sviluppare e mantenere un infrastruttura
tecnologica in grado di rispondere con
tempestività alle esigenze in costante evoluzione
del cittadino, delle imprese e degli altri
enti locali.
Per quanto riguarda le licenze che riguardano
software che possono tranquillamente
essere sostituiti con Open Source e
quindi l’entità del risparmio che si può ottenere
da tale sostituzione, lo studio di un
eventuale cambiamento verso soluzioni
Open Source è ancora in atto in quanto si
tradurrebbe in un impatto organizzativo notevole,
complesso ed articolato. Tali problematiche
dovranno essere risolte con azioni
mirate ed investimenti significativi sia economici
che legati ad una nuova cultura che
si adegui ai cambiamenti organizzativi che
derivano dall’adozione del nuovo software
(“change management”).
Le prime evidenze presentano comunque
dei costi notevoli: secondo i parametri di
mercato, solo per la formazione l’adeguamento
delle postazioni si è stimato un costo
significativamente più alto rispetto a quello
dell’aggiornamento delle licenze Microsoft. A
questo costo vanno aggiunti gli oneri relativi
ai contratti di assistenza, manutenzione e
update, oltre ai costi di reingegnerizzazione
e sviluppo degli applicativi verticali che dovrebbero
funzionare anche su piattaforme
client non più omogenee.
E’ necessario sottolineare che gli strumenti
di automazione d’ufficio, quali il
browser web (Internet Explorer), la posta
elettronica (Outlook) e programmi per scrivere
documenti (Word) per fare qualche
esempio, sono ad oggi indispensabili per il
funzionamento dei sistemi informatici che
integrano la gestione di documenti di testo,
fogli elettronici e presentazioni o altre tipologie
di dati con formati proprietari.
La migrazione a sistemi di tipo Open
Source, in particolare per i software di automazione
d’ufficio, sarebbe pertanto ad oggi
molto difficoltoso e comunque implicherebbe
una serie di attività che in base ad esperienze
già concretizzate potrebbero durare
qualche anno.
In base alle direttive del Codice delle
Amministrazioni Digitali e alle Direttiva
Stanca e alle non ultime iniziative formalizzate
anche in sede di Legge Finanziaria (si
rimanda ai commi 892 e 895), sono tuttavia
in atto e allo studio progetti sperimentali per
la realizzazione e l’interoperabilità di tali sistemi
con ambienti open standardizzati.
Parlando di sistemi aperti si vuole citare
lo standard relativo al formato
OpenDocument - ODF (UNI CEI ISO/IEC
26300) pubblicato ultimamente. Il formato
ODF su XML costituisce uno standard aperto
libero da restrizioni tecniche e da diritti di
autore del produttore e un prerequisito per
la massima interoperabilità tra sistemi informatici
eterogenei con la garanzia di lettura e
modifica dei documenti. Esistono delle iniziative
intraprese presso alcuni governi e
pubbliche amministrazioni europee volte a
regolamentare in maniera ufficiale l’adozione
del formato OpenDocument.

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